Quale linguaggio di programmazione scegliere ?
È la domanda che quasi tutti gli aspiranti programmatori si fanno, prima d’iniziare l’epica impresa d’imparare un linguaggio. C’è chi si affida all’amico più bravo, chi a Internet, chi al corso sotto casa, ma per tutti “la risposta è sbagliata”, come diceva Quelo, il personaggio di Corrado Guzzanti.
Infatti, non esiste una risposta giusta. Come ogni sistema operativo è legato all’hardware, ciascun linguaggio è legato a quello per cui è stato programmato. Esistono linguaggi scientifici, altri per elaborare dati, altri per Internet.
A questo si aggiunge che chi ti consiglia un linguaggio lo preferisce in parte anche perché ci è abituato. Se ha usato per anni il C, si sarà impratichito, dimenticando la fatica iniziale dell’apprendimento (come chi ha usato sempre macchine Windows e si trova a lavorare con Apple) e quindi potrà essere poco obiettivo in confronto ad un linguaggio appena nato (appena 13 anni fa), come il Go di Google.
E le statistiche?
Il sito di riferimento che classifica i linguaggi è TIOBE, e infatti nella prefazione viene spiegato chiaramente: “L’indice TIOBE Programming Community è un indicatore della popolarità dei linguaggi di programmazione. Le valutazioni si basano sul numero di ingegneri qualificati in tutto il mondo, corsi e fornitori di terze parti. Per calcolare le valutazioni vengono utilizzati motori di ricerca popolari come Google, Bing, Yahoo!, Wikipedia, Amazon, YouTube e Baidu. È importante notare che l’indice TIOBE non riguarda il miglior linguaggio di programmazione o il linguaggio in cui sono state scritte la maggior parte delle righe di codice”.
Veramente un’ottima pagina web con grafici interattivi e statistiche molto precise.
Ma non esistono linguaggi generici?
Beh, sarebbe meglio iniziare con un metalinguaggio per dimostrare come si programma in modo generale e poi scegliere in base alla facilità di apprendimento, all’utilizzo, alla velocità d’esecuzione …
App Inventor 2, costola del famoso linguaggio SCRATCH (al 23° posto della classifica TIOBE), può essere un ottimo inizio. Vediamo perché:
- È visuale, quindi nessuna riga di comando. La curva di apprendimento alta anche per i giovanissimi, perciò già dopo due ore possiamo creare un’App.
- Si utilizza per dispositivi mobili. I ragazzi, ma anche gli adulti, dei miei corsi sono entusiasti perché possono giocare col proprio smartphone e contemporaneamente imparare.
- Come sapete, se avete già visitato questo sito, esistono altre piattaforme “concorrenti” che utilizzano la logica di App Inventor 2 della MIT. Dirette discendenti sono Kodular e Thunkable, e tante altre ne arriveranno, quindi un parco molto ampio di possibilità.
- Tutti i più importanti costrutti di programmazione (condizionali, loop, dichiarazioni, variabili …) sono integrati nel linguaggio. Quindi, con questa conoscenza pregressa, sarà molto facile passare a un linguaggio più professionale.
- Possibilità di programmare LEGO MINDSTORM , progetti ARDUINO e Internet Of Things o come si usa dire IOT.
- Grande libreria di guide, tutorial, forum, esempi di app, progetti aperti scaricabili gratuitamente. Qui, se permettete, modestamente mi ci metto anch’io con questo sito AppediA.it che è partito da essere la traduzione delle guide delle tre piattaforme e sta diventando in Italia il più consultato per il Visual coding.
Insomma, adesso avete più strumenti su cui ragionare e fare meglio la vostra scelta.
Salvatore Campoccia
Foto START da Pexels